Il Giro Di Sicilia di Vincenzo Florio

Nasce il Giro di Sicilia

In un tardo pomeriggio di fine ottobre del 1911. Nel sontuoso palazzo stile liberty della famiglia Florio che si affacciava sul lungo viale della Libertà , c'era una vivace animazione. Piccoli gruppi di persone, discutevano calorosamente fra loro. Sui volti di parecchie di esse traspariva l'ansietà di una spasmodica attesa per l`annuncio che doveva fare da li a poco Vincenzo Florio, il Cavaliere, inseparabile compagno e promotore di battaglie sportive, sull'immediato futuro della sua Targa Florio.

Purtroppo il problema della prosecuzione della Targa Florio, che si era fatto angoscioso dopo le fallimentari edizioni del 1909, l9l0, 1911. A quel punto Florio si rese conto che occorrevano nuove soluzioni per la sua corsa. Non che fosse il circuito delle Madonie da scartare; tutt'altro: esso era validissimo per un rigoroso collaudo di automobili nuove di fabbrica

In Sicilia, le strade erano delle vere trazzere abilitate per la trazione animale. Per richiamare l'attenzione delle autorità responsabili sull'occorrenza a provvedere all'adeguamento delle strade per il transito delle automobili ci voleva una iniziativa assai eclatante. E quale se non una corsa lo sarebbe stata in quelle condizioni ? Un giorno dell'estate 1911, con la sua Mercedes, stava percorrendo la carrozzabile che da Cefalù portava a Termini Imerese. A bordo dell'automobile tedesca, al suo fianco, c'era il fraterno amico conte Guido Airoldi, uno dei primi accesi "carbonari della targa", sportman per eccellenza, guidatore audace e spericolato.

«Rivolto all'amico Guido gli disse, mi sta venendo in mente che, almeno in attesa di tempi migliori, la trovata più ideale per la targa sia quella di portarla in giro per la Sicilia su queste strade»

Rientrato a Palermo, qualche tempo dopo quella chiacchierata con l'amico Guido Airoldi, il cavaliere parlò del suo progetto con un amico ingegnere che ben s'intendeva di ponti e di strade. << La tua idea, di certo è buona . Però la corsa sarà terribile e micidiale a mio avviso, e non so se quei signori si renderanno conto della sua utilità >>

« Se ne renderanno conto, vedrai!... Saranno proprio i costruttori di automobili a farglielo capire »

Nel mese di settembre di quello stesso anno l'amico ingegnere, sulle indicazioni di Florio, tracciava sulla carta un percorso stradale di Km 965. Esso iniziava da Palermo e attraversava le località di Termini Imerese, Cefalù, Patti, Messina, Giardini, Acireale, Catania, Lentini, Siracusa, Avola, Noto, Spaccaforno, Comiso, Vittoria, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Mazara, Marsala, Trapani, con traguardo d'arrivo sul Viale del Foro Italico di Palermo, prospiciente il mare. Realizzato il tracciato si trattava ora di farlo approvare dalle autorità competenti e perfezionare i dettagli organizzativi della futura competizione. Prima di ciò, il cavaliere voleva esporre il suo progetto ai suoi fidatissimi amici e collaboratori. Per questo motivo li aveva fatti convocare nella sede consueta del Comitato Panormitan per quel tardo pomeriggio di mezzo autunno.

Presenti, fra gli altri, a quella storica riunione, erano i veterani del 1906, Guido Airoldi, Lucio Tasca Bordonaro, il principe di Petrulla, il barone Michele Ciuppa, il marchese Scaletta, il cavaliere Don Rodrigo Licata di Baucina, il marchese De Seta, il barone Cammarata, il principe Michele Vannucci, il cavalier Buonocore, il cavalier Fecarotta, il marchese Jacona della Motta, nonché alcuni nuovi «affiliati» alla «carboneria della Targa».

Quando Florio cominciò a parlare tutti si zittirono per ascoltarlo. `

Cari amici!  cominciò egli con tono quasi solenne . Voi ormai conoscete le mie intenzioni sul futuro della Targa, almeno per ora. Ebbene, io ho proprio deciso di farla correre intorno alla nostra Isola. Ed è la soluzione migliore anche per far capire alle nostre flemmatiche autorità quanto ci sia bisogno di strade per automobili da viaggio. Farò capire loro che la gara ha carattere turistico. Essa sarà lunga Km. 965 e non potrà durare meno di ventiquattro ore, secondo quanto abbiamo calcolato sulla massima velocità delle più recenti automobili. La formula sarà libera e tutti possono partecipare. Ho qui la mappa del percorso che ognuno di voi potrà consultare. E qui il Cavaliere si interruppe consegnando ai presenti la carta stradale disegnata dal suo amico ingegnere. Dopo essersela passata di mano ed osservata, ognuno espresse il proprio parere. Alla fine tutti furono d'accordo, anche i più indecisi.

Bene! disse Florio tirando un sospiro di sollievo . Come al solito dopo tanto discutere ci troviamo tutti uniti sull'argomento. Sapevo di contare su di voi! Così questa sera nasce la nuova Targa che chiameremo Giro di Sicilia. Ed ora, se mi consentite, è giunto il momento di brindare all'avvenire della nostra nuova corsa . E smise di parlare fra l'acclamazione generale. Poco dopo i camerieri in guanti bianchi portarono su vassoi d'argento bottiglie di champagne Chateau Lafitte del 1902 e bicchieri di cristallo di Boemia.

I <<carbonari>> brindarono inneggiando alle fortune del novello Giro di Sicilia e del suo coraggioso promotore. La. Nasceva così una nuova realtà destinata a far leggenda, come del resto tutte le imprese del Cavaliere.

Da «II mitico Giro di Sicilia»

di Pino Fondi (G. Nada Editore)

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Storia

Il Giro di Sicilia è stata una corsa automobilistica su strada disputatasi per la prima volta nel 1912 e fino al 1914.Dopo la parentesi della 1^ Guerra Mondiale , riprese nel 1928 e si disputò fino al 1931. Venne poi ripreso nel 1948 e disputato fino al 1957. Le prime tre edizioni si svolsero su un percorso di 1.050 km .(Si contano altre due edizioni , l'edizione del 1958 con la formula di gara di regolarità che prevedeva inoltre alcune prove di velocità in salita, e quella del 1981 con la formula mista Velocità/Rally)

Nel triennio 1912-1914 il percorso si snodava da Palermo e, procedendo in senso orario, toccava Cefalù, Messina, Catania, Siracusa, Noto, Vittoria, Girgenti (l'odierna Agrigento), Castelvetrano, Mazara del Vallo, Marsala, Trapani e tornava a Palermo. Nel periodo 1948-1957 l'itinerario (in senso antiorario) partiva da Palermo e via Trapani, Marsala, Castelvetrano, Sciacca, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Gela, Ragusa, Noto, Siracusa, Catania, Messina, Cefalù faceva ritorno a Palermo. In due occasioni inoltre il Giro di Sicilia venne frazionato in due tappe, nel 1913 (prima tappa Palermo-Girgenti(Odierna Agrigento), seconda tappa Girgenti(Odierna Agrigento)-Palermo) e nel 1914 (prima tappa Palermo-Siracusa, seconda tappa Siracusa-Palermo).

Record

  • Percorso del triennio 1912/1914 di 1050 km: 1914/Giovanni "Ernesto" Ceirano/SCAT 22-32 HP (4398 cm³)/1050,000 km in 16h51'31"3/5 alla media di 62,282 km/h;
  • Percorso del triennio 1948/1950 di 1080 km: 1948/Clemente Biondetti e Igor Troubetzkoy/Ferrari 166DIS S spyder Allemano (1995 cm³)/1080,000 km in 12h10'00" alla media di 88,767 km/h.

Negli anni seguenti, con l'uso di auto più potenti, la media oraria andò diminuendo.

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Per la ricostruzione delle classifiche(anche se alcune incomplete) le nostre fonti sono state : Raci – L'automobile – La Stampa – Annuari CSAI - La Stampa Sportiva – Il Littoriale - Il Giornale L'Ora- "Targa Florio Il Mito" di Giuseppe Valenza "Targa Florio 1906-2006" di Gianfranco Mavaro , Sergio Mavaro , Dario Lucchese . Un ringraziamento agli amici Paolo Guidara , Pippo Scuderi , Salvatore Lo Presti , Piero Pucci di Benisichi , Francesco Coccorullo(Per l'archivio Scuderi), Gianfranco Pucci,    Cesare Chessari         

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